design for a soft MIND

Archive for novembre 2008

le persone di riferimento riguardo questo progetto sono:

Nicolas Valvassori
Elisabetta Sari 

chiunque altro sia interessato ad occuparsi di questo progetto verrà aggiunto.

le persone di riferimento riguardo questo progetto sono:

Mirko Daneluzzo
Alessandro Masturzo
Gianpiero Gai

chiunque altro sia interessato ad occuparsi di questo progetto verrà aggiunto.

gruppi di lavoro

4 aree tematiche:

 

1 servizi base 
tutela progetto, assitenza legale, assistenza gestione finanziaria, progetti formativi_INTERFACCIA CON ASCOM

2 sinergie 
rafforzare il dialogo con: industria, science park, università, scuole professionali

3 progetti 
convention sul design, sala prototipazione, museo, biblioteca-mediateca , Expo 2015

4 educazione
lectures, pubblicazioni, mostre, eventi culturali

 

 

caratteristiche gruppi di lavoro:

– ci serve il CONTRIBUTO COLLETTIVO seguendo attitudini e specifiche competenze;

 

 

 

esperienze similari: una necessità contemporanea

Un dato interessante è la nascita (o il consolidamento in altri casi) di associazioni di designers che si occupano in primo luogo di offrire servizi ai designers stessi e poi di coltivare i rapporti con gli altri attori della scena professionale, culturale e sociale. 

Si tratta di attività che si instaurano sia nel contesto nazionale che in quello internazionale. Siamo parte di un sistema: Prendiamo forma! Ispiriamoci ed interagiamo.

 

ANALISI di esperienze nazionali ed internazionali. 

 

Esempi:
TCDC Bangkok
Design Center Bologna

 

il caso:Design Center Bologna

Il DCB è un progetto promosso da Accademia di Belle Arti Bologna, con il finanziamento dell’Assessorato Attività produttive della regione Emilia-Romagna… obiettivo finale l’implementazione economica delle attività imprenditoriali attraverso il design.

LO SCOPO è QUELLO DI FLUIDIFICARE I RAPPORTI TRA IMPRESA E PROGETTISTA, fornendo ad entrambi strumenti di dialogo, …

NB: FLUIDIFICARE | Bauman

Missione del DCB è mettere il design al servizio dell’impresa; traducendo design come progettazione cioè individuazione e soluzione dei problemi.

Il DCB è:

– centro di ricerca e sviluppo
– gestione database dedicati
– progetti di sviluppo
– RETI PER LA PRESENTAZIONE DELLE ECCELLENZE AGLI STAKEHOLDER 

 

composizione:

– comitato scientifico strategico
– teamwork di indirizzo

L’ “associazione designers” nasce all’interno dell’ASCOM di Pordenone che fa parte del sistema di rappresentanza Confcommercio. Il fine è di riunire tutti i professionisti nel settore del progetto (architetti, industrial designers, product designers, web designers, grafici) per elaborare strategie per  una crescita comune.

L’associazione presenta al suo interno due anime: una più concreta, legata alle dinamiche economiche, l’altra più culturale, legata all’arte del progetto.Queste sono complementari, non antagoniste, ma critiche l’una rispetto all’altra in modo da integrare loro stesse al fine di portare avanti un piano coerente e consistente. 

Prima di tutto bisogna iniziare un dialogo critico e costruttivo nell’organico stesso dell’associazione: Il consiglio dovrà rappresentare tutte le sfumature della disciplina.

 

L’attività sarà organizzata in incontri dove verrà discusso un ordine del giorno allo scopo di elaborarne le soluzioni.

 

 

1. SERVIZI BASE

 

I servizi base che l’Ascom offre ai suoi associati, sono riassumibili in consulenze generali:

– tutela del progetto; 
– assistenza legale;
– assistenza nella gestione finanziaria: apertura partiva iva, fatture e contabilità, approvigionamento di agevolazioni;

Oltre alla consulenza, sono attivi servizi di formazione, anche con tematiche su richiesta:

– comunicazione e marketing;
– gestione aziendale;
– corsi di lingue;

L’aggiornamento è parte fondamentale nella vita professionale di ognuno di noi, grazie all’Ascom possiamo attivare e costruire al dettaglio corsi di formazione a noi congeniali.

 

2. SINERGIE

 

a. Contatto diretto con l’associazione degli industriali. Scopi:

– Sinergia tra la produzione e la progettazione. Sfruttare al meglio lo stato dell’arte nella tecnica contemporanea: oggi spesso si parte dalla produzione grafica e non da una precisa esigenza e da un confronto diretto con il mercato. Il disegno è il risultato di una relazione tra le parti;

– Ricerca della soluzione alla crisi del settore attraverso il dialogo tra le parti: idee di rilancio di settori esistenti (esempio riguardo il legno massiccio);


– Educazione del progettista alla sapienza nel settore tecnico, educazione del produttore secondo la prassi culturale: il progetto come valore aggiunto, con lo scopo di fare profitti in termini economici e in termini culturali. 

– Progettazione partecipata: “non per te, ma con te”. 

 

b. Contatto diretto con Science park (Pordenone-Trieste) e con Istituti Universitari:

– consulenze;

– ricerche nel settore dei materiali;

– accesso diretto e consultazione archivi;

Sono emersi alcuni temi, tra loro strettamente interconnessi, riguardo questo punto:

– Non si conosce il design, non si sa cos’è il design, spesso è solo una parola con le pretese che sia formula magica;

– Spesso manca credibilità nei confronti della professionalità del designer;

– Stiamo vivendo un momento in cui c’è recessione negli investimenti. Nostro compito è cercare di capire quali  sono i problemi soprattutto dal punto di vista aziendale, ragionando sul progetto con prospettiva di mercato. Quando qualcosa è troppo innovativo non funziona nella realtà del mercato: l’innovazione sta dove c’è l’alto livello, nella “world class”, ovvero dove c’è più disponibilità a spendere. Quindi o si convince ad investire o si lavora come intermediari tra il brand (chi investe nell’immagine) e l’industria.

– Il sistema della Royalty è un modo per comunicare agli industriali il fatto che il designer investe egli stesso nel progetto. Promuovere ciò come garanzia di un lavoro fatto a regola d’arte;

– la delocalizzazione all’estero delle produzioni di basso livello saranno seguite da quello medio e nella nostra area avremmo soltanto produzione ad alto livello. Ciò comporterà la scomparsa di alcune professionalità.

 

3. PROGETTI

 

Ogni progetto deve essere sviluppato in modo completo con un piano economico.

 

3.1 la “convention sul design”

 

Un evento che permetta di parlare della disciplina,  che riassuma e riproponga i temi discussi in questa sede. 

Ultimamente sono moltiplicati gli incontri fieristici, portando in questo però sulla scena mediatica eventi inconsistenti con alti dispendi di energie. Bisogna individuare un format contemporaneo, e accessibile.

 

3.2 sala prototipazione

 

Trovando la sponsorizzazione, creare e gestire un laboratorio prototipazione: la prototipazione è solitamente rallentata perché ci si appoggia alle aziende che non hanno la volontà di investire tempo e risorse, anche parlando di progetti di loro interesse. Da un lato bisogna educarle, dall’altro liberarle da questo onere (senza assolutamente scollegarle/ci dal sistema), organizzando un laboratorio fornito di macchine CNC, utensili e soprattutto uno spazio dove iniziare a raccogliere materiali al fine di creare una sorta di catalogo accessibile agli associati. Questo potrebbe essere portato a compimento collaborando con gli Istituti universitari e il Science Park.

L’area geografica in cui operiamo è comunque ricca di servizi già esistenti, il valore aggiunto sarebbe quello di utilizzare già quello che il territorio offre, integrandolo e creando il network che renderebbe completo il servizio.

Quali sono le esigenze? Quali le caratteristiche dello spazio oltre che al tipo di macchine necessarie?

Il laboratorio fungerebbe da fulcro tra l’azienda che si occupa della commercializzazione, tra il produttore effettivo e il modellista.

 

– Laboratorio dove invitare i produttori per interfacciarsi con il progettista;

– Corsi di professionalizzazione sull uso delle macchine.

 

Sponsorizzazione: le imprese operanti nel settore dovrebbero avere piena conoscenza riguardo l’esistenza di questa struttura e noi dovremmo trovare anche in loro l’appoggio finanziario per attivarla. Bisogna puntare ad organizzare un vero e proprio servizio rivolto alle aziende, in cui noi stessi designer potremmo essere in grado di formare dei preventivi di costo relativi al prodotto e affinare le tecniche di lavorazione incentivando il coinvolgimento delle aziende.

 

 

4. EDUCAZIONE

 

Promozione del settore della progettazione, educando il pubblico e l’industria:

– Interventi ad eventi culturali come ‘Pordenone legge’;

– Lectures;

– Pubblicazioni e mostre monotematiche.

 

“nucleo guastatori” 

Noi come designer e produttori ci impegnamo alla ricerca di soluzioni, materiali particolari, qualità,  ma il mercato non è attento a questi aspetti e spesso siamo di fronte alla scarsa qualità dei prodotti. Con questa coscienza cerchiamo di operare direttamente valorizzando a pieno i nostri sforzi, di tutti, designers e produttori, promuovendo la qualità.


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